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ASSEDIO AL CASTELLO DI SABBIA

Lettera aperta a tutto il personale

E’ iniziato il tam tam dei comandanti regionali per rendere più agevole la salita della supposta, di cui diamo una breve formulazione tratta da Wikipedia:

“La supposta è una forma farmaceutica semisolida a dose unica in cui forma, volume e consistenza sono adatti alla somministrazione rettale. L’assunzione della supposta avviene grazie a contrazioni antiperistaltiche dei muscoli del retto che la sospingono all’interno del corpo”.

Dopo una lunga fase preparatoria il miracoloso farmaco è stato introdotto sul mercato per curare tutte quelle patologie derivanti dall’ ”eventuale assorbimento in altra forza di polizia”.

Per una scelta commerciale il marketing strategico prevede una diffusione a caduta, dapprima i regionali, poi successivamente provinciali, U.t.b. e C.t.a., in modo che tutto il territorio possa essere completamente coperto.

Nella distribuzione non verrà fornito il bugiardino informativo, chi l’assume deve dare per scontato che non ci sono controindicazioni o effetti collaterali.

Il miracoloso farmaco verrà distribuito con la denominazione “CC”.

Abbiamo scelto questa linea ironico-satirica per esprimere il forte disappunto dinanzi a quanto sta andando in scena dopo l’incontro tra i Vertici (???????) del Corpo Forestale.

E’ iniziata la campagna pubblicitaria di frammentazione e traghettamento verso i Carabinieri, unico corpo del comparto, o almeno così vorrebbero che si credesse, in grado di assorbire la maggior parte delle funzioni attualmente svolte e garantire adeguata soddisfazione verticale.

Ma il transito, così come lo leggiamo nell’ AS 1577-b articolo 8, dovrebbe essere in altra forza di polizia cosa di cui non troviamo traccia nel Decreto Legislativo 5 ottobre 2000, n. 297, “Norme in materia di riordino dell’Arma dei carabinieri, a norma dell’articolo 1 della legge 31 marzo 2000, n. 78”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 248 del 23 ottobre 2000 – Supplemento Ordinario n. 173.

Di tante soluzioni riteniamo che questa sia la scelta più improba e sinceramente ci auspichiamo, che la politica possa avere una lungimiranza migliore.

Ci poniamo una serie di domande:

Al di là delle funzioni, come si può legare una forza di polizia militare alla tutela del patrimonio ambientale, agroalimentare ecc. ecc.?

Come si amalgama la scelta strategica dell’Amministrazione con l’interesse generale ed europeo a creare due settori completamente distinti e separati, come quelli civile e militare, già presenti nel nostro Paese, anche se non allocati sotto la stessa dipendenza ministeriale?

Può un Corpo di Polizia militare assumere funzioni specifiche della Polizia civile?

Questa serie di domande ce le poniamo perché, coerenti con quanto abbiamo sostenuto durante tutto l’iter parlamentare, non ancora terminato, vogliamo di nuovo ribadire quanto è inadeguata la classe dirigente incaricata alla gestione del Corpo Forestale e quanto sia estemporanea l’attuale strategia.

Una strategia che mira a mettere in sicurezza poche poltrone e soprattutto disattende le aspettative di tutto il personale.

Nella precedente lettera aperta abbiamo proposto di dar vita ad una iniziativa che dovrebbe coinvolgere tutti nel comune interesse.

Una iniziativa interna che non miri ad attrarre tv e giornali, ma dimostri a chi vuole che questa partita si chiuda in questa maniera, che il personale non è d’accordo.

Una iniziativa che dia voce e metta pressione poiché la strada da percorrere è ancora lunga.

Finora sono state spese molteplici parole per richiamare e documentare l’unitarietà, ma mai ne è stata dimostrata l’esistenza, oggi, è diventato necessario dimostrarla.

Come possiamo essere credibili se noi non siamo i primi a crederci?

Questo scellerato progetto ha generato nell’immediato le prime vittime, tutto il settore elicotteri, cosa vogliamo aspettare?

Noi crediamo che, anche se fosse solo per manifestare la nostra solidarietà ai tanti colleghi, si debba dar vita ad una iniziativa in grado di affermare la nostra unitaria appartenenza e il diritto di esprimerci e confrontarci senza filtri.

NOI SUGGERIAMO IL 06 AGOSTO 2015 all’Ispettorato Generale di Via Carducci 5, Roma.

E’ questa la nostra casa, la casa da cui vogliono sfrattarci, la casa dove si stanno prendendo iniziative che ci riguardano senza interpellarci e senza chiederci la delega per farlo.

Abbiamo richiesto con testardaggine la redazione di una proposta condivisa da sottoporre al Governo, proposta che avrebbe potuto anche essere stralciata, ma sarebbe stata nostra e avremmo potuto dire di averci provato, una proposta che riassumesse 193 anni di storia e non solo, l’ultimo decennio.

Purtroppo nessuno ci ha voluto ascoltare e hanno scelto di percorrere una strada tutt’altro che sicura, chi ci assicura che non sia una trappola?

Chi può garantire che ai Carabinieri vengano affidate tutte le funzioni del CFS, tranne accorgersi, che il personale non è giuridicamente trasferibile?

Troviamoci tutti a Roma il 06 agosto 2015 e riappropriamoci del nostro futuro.

RISPONDENDO A QUESTA E-MAIL FATECI PERVENIRE LA VOSTRA ADESIONE.

ASSEDIO AL CASTELLO DI SABBIA

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