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 Il risultato elettorale uscito dalle urne domenica scorsa è stato, come da prassi, oggetto delle più variegate interpretazioni, tanto che rimane difficile capire chi ne sia uscito sconfitto o vincitore.

Come è nostra abitudine non entreremo in questo complesso argomento poiché preferiamo rimanere saldi al nostro ruolo, tuttavia a premessa di questo articolo vogliamo riprendere alcuni passi che ci hanno favorevolmente colpito e che rispecchiano il nostro sentire:

Ha vinto la speranza, sulla rabbia. Ha vinto la voglia di guardare con fiducia a un futuro da costruire insieme e il desiderio di proseguire la strada delle riforme su cui l’Italia si è avviata con il premier Matteo Renzi, perché a questo Paese vogliamo bene e non siamo disposti a lasciarlo nelle mani di chi sembra non aver altro desiderio che distruggerlo. ……….. Un Paese che si candida a essere leader e elemento trainante, a partire dal Semestre europeo. Un Paese che abbassa i toni e innalza le sue ambizioni, con un programma di riforme destinato a trasformarlo radicalmente, per metterlo al passo con i tempi”.

“Ha vinto la speranza”, una frase che coglie pienamente lo stato d’animo di tutti italiani, coscienti delle attuali condizioni del paese ma altrettanto pronti ad adoperarsi per riportare lo stesso alla centralità di ruolo che gli spetta, andando anche oltre una facile ma irresponsabile rabbia.

Questa coscienza e questa responsabilità sembra, purtroppo, non trovare riscontro nell’atteggiamento assunto dalle sigle sindacali che rappresentano i lavoratori del Corpo Forestale, che a più riprese si impegnano in liturgiche disquisizioni mancanti di un elemento fondamentale: una credibile riforma capace di portare il Corpo Forestale al passo con i tempi.

Nonostante ormai ci siano alle spalle decenni di attività sindacale, leggiamo proclami e comunicati legati all’argomento del giorno prima, colmi di asserzioni identiche agli anni precedenti, nei quali l’unico elemento innovativo è l’utilizzo dell’hashtag (#).

Noi vogliamo segnare una discontinuità con il passato, si è perso troppo tempo, occorre dare una sferzata a questo atteggiamento remissivo.

Avere l’indennità del Fondo incentivazione mensilmente in busta è un diritto, avere certezza nell’applicazione dei regolamenti, scrivere norme comportamentali chiare e avere regole per i trasferimenti o mobilità concorsuale chiara deve essere un obbligo.

Non si può continuare a calcolare il personale solo come un semplice numero, vedi Piante organiche, questo è la risorsa maggiore su cui investire.

Vogliamo che questi concetti entrino a pieno titolo nella vita quotidiana del Corpo Forestale perché solo da questi può partire il cambiamento.

Lavoriamo insieme !!!

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