
Non è bastato svendere le eccellenze produttive italiane, ora è il momento del patrimonio ambientale
Roma, 13 Luglio 2014 – “La delega alla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione sembra non poter prescindere dalla soppressione e relativo smembramento del Corpo forestale dello Stato. Non si contano più le legislature in cui questo tentativo è stato proposto e poi non attuato. Gli attori sono sempre gli stessi e a questo punto è ormai chiaro che sottovalutano l’importanza della tutela ambientale, della protezione del patrimonio paesaggistico con il rischio di nuocere alla salute e al benessere pubblico” , così Walter Rossi – Segretario Nazionale CISAL – CFS.
Il depotenziamento a cui è stato sottoposto ormai da decenni il Corpo forestale dello Stato, a causa del blocco dei concorsi di assunzione, restringendone l’organico a circa soli 9.000 uomini, come se fossero sufficienti a controllare un territorio vasto e variegato come quello dell’Italia, ha portano la nostra Amministrazione ad essere più esposta ad attacchi politici e non. Come si può tutelare il Made in Italy e salvaguardare i prodotti alimentari apprezzati in tutto il mondo se non si attua una riforma contraria a questa proposta? Chi vigilerà sulla Terra dei Fuochi, chi arginerà le numerose emergenze ambientali e agroalimentari? Chi sarà custode del nostro prezioso patrimonio paesaggistico ricco di biodiversità? Non si può depauperare un Corpo che da quasi 200 anni si pone come punto di riferimento in materia ambientale dei cittadini e delle altre Istituzioni.
Raccogliendo il grido di allarme dei Forestali e di tutto il settore agroalimentare, porteremo avanti la nostra battaglia si sensibilizzazione contro questa proposta di legge! Intendiamo, inoltre, farci promotori di una piattaforma di riorganizzazione che sottoporremo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.