
Siamo venuti a conoscenza che nella prossima settimana la commissione paritetica si incontrerà per valutare le richieste di passaggio di livello inviate dai vari uffici UTB.
Sappiamo quanto sia di interesse questo argomento e quante aspettative esso riscontri nel personale operaio, tuttavia vorremmo in questa sede esprimere il nostro pensiero facendo una breve riflessione.
La procedura per il passaggio di livello è quella descritta all’art.8 del Contratto collettivo di settore che per opportunità riportiamo integralmente:
Il lavoratore deve essere adibito alle mansioni relative alla qualifica di assunzione e retribuito con il trattamento economico ad essa corrispondente.
Il lavoratore che per esigenze dell’azienda sia adibito temporaneamente ed eccezionalmente a mansioni di qualifica inferiore conserva i diritti ed il trattamento economico della categoria cui appartiene.
Qualora sia adibito, invece, a mansioni di qualifica superiore, acquisisce il diritto, per tutto il periodo in cui si svolge detta mansione, al trattamento economico previsto per la qualifica superiore.
Il lavoratore acquisisce anche il diritto alla qualifica superiore dopo aver svolto con carattere continuativo, le mansioni proprie di detta qualifica, per un periodo di due mesi, se impiegato e di 25 giorni consecutivi o 40 discontinui nell’anno solare, se operaio.
La temporanea sostituzione di un dipendente appartenente alla qualifica superiore, assente per malattia, infortunio, ferie, permesso e richiamo alle armi non fa acquisire al sostituto il passaggio alla qualifica superiore ma gli dà solo diritto, sin dall’inizio della sostituzione e per tutta la durata di essa, al trattamento economico corrispondente a detta qualifica superiore.
Cosa accade per gli operai del Corpo Forestale dello Stato?
La procedura che nel contratto prevede un automatismo di acquisizione, ha subito un appesantimento burocratico che non fa altro che penalizzare, rinviandolo nel tempo, colui che si è impegnato ed ha prestato la propria opera e professionalità.
In parole semplici: pur se si è rispettato il contratto, pur avendo acquisito il diritto, tutto questo non è sufficiente per avere l’avanzamento nel livello.
Attualmente sono previsti diversi passaggi che, seppur motivati dal protocollo integrativo, non dovrebbero e non potrebbero creare svantaggi, ma difatti li creano poiché alla certificazione deve seguire la richiesta di nulla osta che viene inviata a Roma per poi essere di nuovo inviata alle strutture sul territorio che la recepiscono e possono nuovamente metterla in discussione.
Questo significa aver maturato un diritto vederselo rinviare nel tempo e non avere la certezza che venga riconosciuto perché alla base non c’è il diritto stesso ma una richiesta di riconoscimento.
Quello che ci chiediamo e che sottoporremo all’Amministrazione è: Pur nella coscienza che l’organo di governo è la Commissione Paritetica come si può disattendere una norma del contratto chiara e certa modificandola in modo da renderla farraginosa, penalizzante e in alcuni casi sperequativa?
Il nostro fine è tutelare i diritti del personale e non quello di agevolare i passaggi di livello.
Onorevole Sig. Ministro
Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di leggere un’intervista al Ministro Di Girolamo relativa alla proposta di abolizione delle Provincie.
In quell’intervista veniva espressa la disponibilità politica di riassorbire all’interno del Corpo Forestale dello Stato il personale operante nelle polizie provinciali che, rimanendo senza datore di lavoro, potrebbe ripianare in tutto o in parte la carenza di organico che affligge da decenni il Corpo.
La stessa idea è stata confermata durante il recente incontro avuto con il Capo del Corpo e le OO.SS.
Non entrando nel merito della questione poiché potrebbe essere una possibile soluzione ad un problema che si genererà quando le provincie andranno a sparire, ma, oggi, non ne conosciamo i termini ed i criteri, sentiamo invece il dovere di rafforzare, con amarezza, una nostra convinzione.
Perché il Ministro si è fatto carico di proporsi come salvatore di queste professionalità senza preoccuparsi delle condizioni dei lavoratori OTI ed OTD impiegati nel Corpo Forestale dello Stato
e che, da decenni, lavorano con impegno e dedizione anche all’interno del suo stesso Ministero?
Possibile che nessuno si sia preoccupato di segnalare al Ministro che esiste personale già formato e specializzato per attività proprie del Corpo Forestale inserito al suo interno, ma non nei ruoli, con contratto di tipo privatistico?
Nelle prossime settimane ci faremo carico di promuovere la conoscenza di questa problematica, come già successe con il suo predecessore, proseguendo la nostra incessante attività di stimolo per la rimozione di questa anomalia.
Il Segretario Generale Cisal C.F.S.