
A chi non si è mai posto il problema e a quanti non appartengono a questo contratto lavorativo, il titolo di questa lettera aperta risulterà così estraneo che verrebbero indotti a pensare che sia espressione di una mente farneticante.
Così farneticante che non si è neanche resa conto che negli ultimi mesi l’argomento all’ordine del giorno è il futuro del Corpo Forestale dello Stato.
Tuttavia pochi sanno o, più precisamente, pochi (o nessuno tranne noi), si sono preoccupati della sorte dei 1400 operai a tempo indeterminato e a tempo determinato, che rischiano di essere mandati a casa nel momento in cui, ancora non è chiaro, il Corpo Forestale dovesse transitare, per assorbimento, entro una delle altre forze di polizia.
Il nostro impegno per evitare che una dimenticanza possa divenire un grosso problema a chi di questo lavoro ci vive, ha trovato in questi anni non pochi ostacoli, noi abbiamo continuato tenendo tutta la barra a dritta perché è questo che chiedono con ragione gli operai.
Tante sono state le promesse fatte e le aspettative generate, da altri, alle quali purtroppo non si è mai trovato seguito ed oggi, nonostante la Cisal-Cfs abbia creato uno spazio di autogestione adeguato alle aspettative, c’è ancora chi, con una semplice lettera mandata in giro con la scusante di sensibilizzare l’intervento del Ministro, tenta nuovamente di creare illusioni e confusione.
A questa artista, come a tutti gli altri, rispondiamo allo stesso modo: GLI OPERAI A TEMPO INDETERMINATO E A TEMPO DETERMINATO HANNO ACQUISITO LA COSCIENZA DI NON ESSERE SEMPLICI BURATTINI MA PERSONALE
ALTAMENTE SPECIALIZZATO E, COME TALI VOGLIONO ESSERE RISPETTATI.
Finora tutti hanno operato perché fossero nascosti o messi in disparte, salvo poi magnificarsi delle lodi tessute con il loro abile lavoro, un lavoro dignitoso e giuridicamente sancito nella Legge di riordino del Corpo Forestale dello Stato n° 36 del 2004.
All’interno delle unità lavorative molti sono quelli che apprezzano questa operosità ma molti sono anche quelli che, in virtù del messaggio trasmesso dall’Amministrazione, ne approfittano con arroganza e discriminazione.
A chi in questi giorni si sta adoperando per salvare la poltrona prima che la casa, ricordiamo che al suo interno ci sono, loro malgrado, o meglio piaccia o no, altre 1400 persone, non numeri, ma persone che avete lasciato senza garanzie di futuro.
A chi, occupando da pochi giorni una semplice sedia, tenti di continuare a trattare i propri colleghi, pensando di essere al di fuori o al di sopra di tutti, facendo finta di essere una di loro, ricordiamo che questa è una funzione riservata al sindacato e non a chi sta dalla parte dell’Amministrazione.
Grazie alla Cisal-Cfs gli operai sono entrati, a pieno titolo e con pari dignità, nell’Aula del Senato, hanno visto confermare la loro esistenza e grazie alla disponibilità del Senatore Ruta, a cui va il nostro più sentito ringraziamento, l’argomento è stato inserito all’ordine del giorno nell’unico contesto di spettanza, AS 1577 art.7, comma 1, lettera a).
Quell’articolo che tratta il Corpo Forestale dello Stato, quel Corpo che almeno questa volta non è SOLO DATORE DI LAVORO MA SIMBOLO DI APPARTENENZA, ora aspettiamo di vederli inseriti nella INTRANET.
Grazie Senatore Roberto Ruta, grazie da parte di tutti gli Operai del Corpo Forestale dello Stato.