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Il Corpo Forestale aderisca al Codice Etico

Richiesta adesione al Codice Etico

 

Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

Maurizio Martina

 

Al Capo del Corpo forestale dello Stato

Cesare Patrone

 

Al Dirigente Superiore Delegato

Nazario Palmieri

SEDE

 

Al Primo Dirigente Responsabile

Alessandro Bottacci

SEDE

 

Oggetto: Richiesta adesione al Codice Etico.

 

On.Sig. Ministro

La portiamo a conoscenza che un nostro collega del Corpo forestale dello Stato, in servizio presso il magazzino vestiario a Castelnuovo di Porto, in qualità di operaio a tempo indeterminato è affetto da un grave malattia.

Questo lavoratore è stato ricoverato in ospedale il 9 giugno ed è uscito il 21 giugno con la diagnosi di un cancro in stato terminale, ora è momentaneamente a casa.

Il C.C.N.L. di idraulico forestale applicato al lavoratore in questione e a tutta la categoria di personale assunto ai sensi della legge 124/1985 prevede la malattia che però questa Amministrazione non riconosce, con la spiacevole conseguenza che il collega, oltre le poche giornate lavorate per questo mese, prenderà solo l’indennità dall’Inps.

I primi tre giorni di malattia sono a discrezione dell’Amministrazione che ha la facoltà di non pagarli e non li paga, dal 4^ al 20^ giorno il trattamento corrisposto dagli istituti previdenziali è pari al 50% della retribuzione media giornaliera, mentre dal 21^ al 180^ giorno è pari al 66,66 % della retribuzione media giornaliera.

C’è da sottolineare che per tutto il periodo di malattia, cioè quando è solo l’Istituto previdenziale a pagare l’indennità, l’Amministrazione non emette busta paga.

Questa O.S. ritiene che l’etica e i diritti non siano appannaggio solo di alcuni e che tutti i lavoratori siano degni di rispetto al di là del C.C.N.L. che gli si applica.

Certo non si riuscirà a risolvere il problema dell’art. 61 in tempo utile per il nostro collega, ma si può chiedere a codesta Amministrazione che la facoltà di pagare 3 giorni di lavoro non si traduce solo nel non pagare ma anche nell’altra ipotesi e cioè pagare.

Si può chiedere a questa Amministrazione di contrattare con il lavoratore in questione e solo in questi casi particolari, ovvero ricadenti in terapie salvavita, forme diverse di remunerazione e di prevedere un periodo di “Comporto”.

Il periodo di comporto non è altro che un periodo di malattia in cui il lavoratore non può essere licenziato e viene ugualmente remunerato.

Si può chiedere a questa Amministrazione di valutare i casi più gravi che provocano impossibilità al lavoro o terapie salvavita con la dovuta etica e con lo spirito di compassione che si dovrebbe avere di fronte al dolore.

Questa O.S. ritiene doveroso manifestarlo perché divenga momento di profonda riflessione, perché in questi casi specifici è dovere morale ed etico fare il possibile, il CFS rappresenta lo Stato e vogliamo ribadirlo.

Nel ringraziarla per la cortese attenzione, Le inviamo

Cordiali saluti.

 

 

Il Segretario Generale

Cisal C.F.S.

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